Esattezza, cos'è?

"Cercherò prima di tutto di definire il mio tema. Esattezza vuol dire per me soprattutto tre cose:
1) un disegno dell’opera ben definito e ben calcolato;
2) l’evocazione d’immagini visuali nitide, incisive, memorabili; in italiano abbiamo un aggettivo che non esiste in inglese, “icastico”, dal greco εικαοτικὁς; 
3) un linguaggio il più preciso possibile come lessico e come resa delle sfumature del pensiero e dell’immaginazione. 
Perché sento il bisogno di difendere dei valori che a molti potranno sembrare ovvii? Credo che la mia prima spinta venga da una mia ipersensibilità o allergia: mi sembra che il linguaggio venga sempre usato in modo approssimativo, casuale, sbadato, e ne provo un fastidio intollerabile. Non si creda che questa mia reazione corrisponda a un’intolleranza per il prossimo: il fastidio peggiore lo provo sentendo parlare me stesso. Per questo cerco di parlare il meno possibile, e se preferisco scrivere è perché scrivendo posso correggere ogni frase tante volte quanto è necessario per arrivare non dico a essere soddisfatto delle mie parole, ma almeno a eliminare le ragioni d’insoddisfazione di cui posso rendermi conto."
 (Calvino, Lezioni americane, Sei proposte per il prossimo millennio, Esattezza)
L’esattezza è il tema principale della seconda lezione di Calvino, che per prima cosa cerca di dare una definizione a questa parola. Per lui esattezza vuol dire tre cose: un disegno dell’opera ben definito e ben calcolato, l’evocazione d’immagini visuali nitide, incisive, memorabili e un linguaggio il più preciso possibile,sia come lessico che come resa delle sfumature del pensiero e dell’immaginazione. Calvino in quanto scrittore si focalizza molto sull'importanza del linguaggio e sull'uso delle parole. Ogni parola, seppur sinonimo, può essere in grado di evocare immagini diverse, pertanto è necessario prestare attenzione alle parole che si usano in un discorso per comunicare qualcosa in più. C’è differenza tra dire "desidero conoscere le leggi che regolano il mondo" e "bramo sapere le leggi che regolano il mondo", o ancora c’è differenza tra dire "ti voglio bene" e "ti amo", perché si può voler bene a qualcuno senza amarlo. Il corteggiamento si basa non solo linguaggio del corpo, ma anche su un gioco di parole, che potrebbe sembrare del tutto casuale, quando invece ogni singola parola proferita serve ad entrare sempre di più nella mente dell’altra persona lasciando qualcosa di sé.
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Dio gioca a dadi oppure no?
Anche se talvolta l’esattezza del linguaggio non è il risultato voluto, la società moderna è fondata su questo concetto. Il mondo intero esiste ed è regolato da leggi esatte. Non c’è spazio per l’incertezza in un mondo in cui ciò che non può essere previsto è un pericolo per l’uomo, oppure si? A volte l’incertezza ci affascina più della certezza. Cosa c’è di più affascinate di non sapere cosa succede nel mondo infinitamente microscopico? Siamo intrigati dall'ignoto, sogniamo di poterlo conoscere, ed è questo che ci motiva ad andare avanti: il fascino di ciò che non possiamo e forse non potremo mai conoscere con esattezza. In fondo in una coppia c’è sempre altro da conoscere, ed è forse questo quello che la tiene unita.
Ripensando alle celebre frase di Einstein “Dio non gioca a dadi”, mi viene in mente la risposta di Hawkins: “Einstein sbagliò quando disse: «Dio non gioca a dadi». la considerazione dei buchi neri suggerisce infatti che Dio non solo gioca a dadi, ma che a volte ci confonda gettandoli dove non li si può vedere.” Allora come possiamo cercare l’esattezza se forse questa non esiste? Con umiltà rispondo non lo so. Non sarà una risposta precisa, ma forse neanche esiste.

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