Introduzione

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Raffaello, Scuola di Atene
Chi direbbe mai che filosofia e ingegneria possano essere due discipline che vanno di pari passo?
Entrambe nate per colmare dei vuoti nella vita dell'uomo si sono sviluppate separatamente viaggiando però su due binari paralleli che pian piano si sono avvicinati tra di loro fino a ricongiungersi.
La prima, nata come amore per il sapere, cercava di saziare la fame di conoscenza dell’uomo, precedendo in qualche modo la nascita della conoscenza scientifica, la quale ha ereditato la struttura logica e coerente, ma non la soggettività.
La seconda invece, nata per semplificare la vita dell’uomo, fondata sulla conoscenza scientifica ne è una sua applicazione pratica, rendendo un po’ meno filosofiche teorie che di per se lo sarebbero.
Con il passare dei secoli però la filosofia ha preso coscienza del fatto che certe cose sia meglio lasciarle spiegare alla scienza per diventare una disciplina super partes, ma allo stesso tempo di parte, ponendo le basi per la nascita di un'etica, seppur dipendente dal contesto culturale, nel campo scientifico.
Ed è questo lo scopo della filosofia dell’ingegneria: dare ad un ingegnere i mezzi adeguati per interpretare correttamente il mondo che lo circonda, sia da un punto di vista professionale che da un punto di vista umano.

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