Esattezza, linguaggio

"Vorrei aggiungere che non è soltanto il linguaggio che mi sembra colpito da questa peste. Anche le immagini, per esempio. Viviamo sotto una pioggia ininterrotta d’immagini; i più potenti media non fanno che trasformare il mondo in immagini e moltiplicarlo attraverso una fantasmagoria di giochi di specchi: immagini che in gran parte sono prive della necessità interna che dovrebbe caratterizzare ogni immagine, come forma e come significato, come forza d’imporsi all'attenzione, come ricchezza di significati possibili. Gran parte di questa nuvola d’immagini si dissolve immediatamente come i sogni che non lasciano traccia nella memoria; ma non si dissolve una sensazione d’estraneità e di disagio. Ma forse l’inconsistenza non è nelle immagini o nel linguaggio soltanto: è nel mondo. La peste colpisce anche la vita delle persone e la storia delle nazioni, rende tutte le storie informi, casuali, confuse, senza principio né fine. Il mio disagio è per la perdita di forma che constato nella vita, e a cui cerco d’opporre l’unica difesa che riesco a concepire: un’idea della letteratura."
 (Calvino, Lezioni americane, Sei proposte per il prossimo millennio, Esattezza) 

Nel capitolo in cui Calvino analizza il tema dell’esattezza, dopo aver definito questa come l’evocazione d’immagini visuali nitide, incisive, memorabili, accusa di mancanza di esattezza i mass media che diffondono una quantità enorme di immagini prive di significato che si dissolvono come i sogni, immagini prive della necessità interna che dovrebbe caratterizzare ogni immagine, come forma e come significato, come forza di imporsi all'attenzione, come ricchezza di significati possibili, concludendo che forse l’inconsistenza non è nelle immagini o nel linguaggio soltanto: è nel mondo.
Da quando esiste la televisione è stata uno strumento del potere, sfruttata per influenzare a proprio piacimento la mente degli spettatori, ed è proprio a questo che si riferisce Calvino: qualsiasi immagine e suono provenienti da quello schermo non hanno intenzione di comunicare alcun valore, anzi cercano di annichilire l’uomo, distruggendo ogni suo pensiero e riscrivendo la sua mente.
Immagine correlata
Siamo liberi solo quando ci viene permesso
Come con qualsiasi invenzione è l’uomo a scegliere come usarla. La libertà di chi sta al comando influenza la libertà di quelli che si trovano sotto, e sono loro a pagare il prezzo più alto senza rendersene conto, magari convinti di essere liberi.
La televisione diventa quindi lo specchio di chi la usa, il quale cerca di fare i propri interessi accontentando il suo pubblico facendo vedere loro quello che il pubblico vuole vedere. Così a sua volta i mass media diventano lo specchio di una società crudele e senza valori.
In questo contesto chi è più sensibile e consapevole di essere ancora in possesso del libero arbitrio si sente a disagio, non potendo far altro che combattere la perdita di forma che constata nella vita opponendo come unica difesa la letteratura, unico rifugio per chi vuole evadere dal mondo. 

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