Lezioni americane
Italo Calvino |
Le sei proposte per il nuovo millennio di Calvino |
“La mia fiducia nel futuro della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici. Vorrei dunque dedicare queste mie conferenze ad alcuni valori o qualità o specificità della letteratura che mi stanno particolarmente a cuore, cercando di situarle nella prospettiva del nuovo millennio.”
Quella che Calvino ci propone è una severa disciplina della mente, temperata dall'ironia e da una sempre vigile consapevolezza della parzialità e provvisorietà di ogni metodo d’indagine e di conoscenza. La poetica implicita in queste “lezioni” non è prescrittiva ma problematica. Il contrario di ogni virtù letteraria, di ogni “valore da salvare” non è un vizio, ma un’altra virtù, forse non meno raccomandabile di quella che Calvino sta esaltando: l’unico vero, imperdonabile vizio essendo l’indifferenza nei confronti della perfezione. Quello che qui ci viene offerto è anche un raro esempio di poetica “raccontata”, fatta di divagazioni, di memorie, di squarci autobiografici.
Sensibili a ogni sollecitazione della scienza e del mito, aperte a ogni più contraddittoria esperienza, queste riflessioni di Calvino sull'arte come conoscenza vertono in ultima analisi su un unico tema, quello delle “connessioni invisibili”: una volta scoperte dal suo sguardo attento e affilato rendono trasparente l’opacità del mondo.
Le stesse che mettono in comunicazione passato e il presente, i ricordi più lontani influenzano il nostro agire. La memoria e i ricordi ci guidano verso il futuro.
“Così, a cavallo del nostro secchio, ci affacceremo al nuovo millennio, senza sperare di trovarvi nulla di più di quello che saremo capaci di portarvi.”
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